Quando ci si riferisce agli addominali, si parla comunemente dei tre strati muscolari situati davanti e attorno ai visceri.
L'allenamento degli addominali suscita grande interesse tra gli appassionati di fitness, del bodybuilding e di tutte le attività affini, non solo per la loro "importanza estetica", ma anche perché il cingolo addominale costituisce una parte fondamentale del core o nucleo. Questo partecipa alla respirazione polmonare (specialmente nell'espirazione forzata), al contenimento e alla protezione viscerale, oltre che alla stabilizzazione posturale del tronco, sia durante le attività quotidiane che durante le prestazioni sportive.
Un addome ben allenato non solo migliora l'aspetto estetico, ma svolge anche una funzione preventiva su diverse condizioni disagevoli e patologie, come alcuni tipi di mal di schiena o lombalgie, oltre ad essere prestativo per la performance atletica.
In questo breve articolo, ci concentreremo principalmente su "come" allenare gli addominali. Non entreremo nei dettagli degli esercizi utili, già trattati in un articolo dedicato, ma piuttosto metteremo in luce le "verità incontestabili" e le leggende da dimenticare, fondamentali per la creazione di una tabella di allenamento specifica per gli addominali.
Quando si tratta di allenare gli addominali, spesso si discute se sia meglio gestire l'allenamento dei vari gruppi muscolari in base alla loro caratteristica funzionale: tonico-posturale o fasica.
In realtà, questa distinzione non è sempre così netta, poiché molte fibre muscolari sono in grado di specializzarsi. Pertanto, concentrarsi esclusivamente su alti volumi e bassa intensità potrebbe non essere la strategia più efficace, considerando che le fibre che crescono sono principalmente quelle veloci, presenti anche nei muscoli tonico-posturali.
Per far crescere gli addominali in modo efficace, è importante considerare tre principi essenziali dell'allenamento:
Quanto riguarda il metodo di allenamento, è possibile adottare sia l'approccio a cedimento che a buffer, assicurandosi che il carico sia sufficientemente stimolante. Gli esercizi a sovraccarico, come quelli ai cavi, possono essere particolarmente utili per raggiungere alte intensità.
Per quanto riguarda la frequenza e il volume dell'allenamento, è consigliabile allenare gli addominali circa 2 volte a settimana, con un numero totale di serie compreso tra 12 e 20 a settimana. Il tempo sotto tensione e il tempo di recupero tra le serie dipendono dagli obiettivi specifici dell'allenamento, ma generalmente i tempi di recupero dovrebbero essere compresi tra 90'' e 150''.
In conclusione, per ottenere risultati ottimali nell'allenamento degli addominali, è importante personalizzare l'approccio in base agli obiettivi individuali e assicurarsi di mantenere un equilibrio tra intensità, volume e riposo.
Concludiamo con un elenco dei falsi miti più diffusi che continuano a influenzare negativamente l'allenamento degli addominali.
Iniziamo col ricordare l'errore più comune, responsabile della maggior parte degli indolenzimenti alla schiena post-workout: il bacino in antiflessione, che sovraccarica gli psoas-iliaci e il quadricipite. Questo può derivare da un'errata esecuzione degli esercizi o da problemi posturali.
Vediamo ora alcune leggende e miti:
È importante smascherare questi miti per adottare un approccio più efficace e realistico all'allenamento degli addominali.
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