Molti di noi bevono il caffè al mattino, prima di dare il via alla giornata. E fanno una o più «ricariche» con il passare delle ore, per recuperare le energie necessarie ad arrivare alla sera. La ragione alla base di questi comportamenti è nota da tempo. Se assunta in dosi moderate (40-300 milligrammi), la caffeina può ridurre l'affaticamento, aumentare la vigilanza e accorciare i tempi di reazione.
Vediamo insieme le proprietà di questa sostanza.
Il caffè è una droga* (essiccata e polverizzata) che si ricava dai semi di alcune piante appartenenti al Genere botanico Coffea; le specie più utilizzate per la produzione di caffè sono la Coffea arabica, che dà il nome alle miscele più pregiate, e la Coffea robusta, nota per il maggior contenuto in caffeina. Esistono comunque moltissime cultivar e incroci botanici di Coffea, che producono semi con proprietà chimiche e organolettiche anche molto diverse tra loro.
Tipi di caffeina
Esistono varie forme molecolari di caffeina: ad esempio, nei semi di caffè verde (quello non torrefatto), la caffeina è principalmente disponibile in forma di acido clorogenico e, solo dopo la torrefazione (trasformazione con il calore del caffè da verde a marrone scuro), questo composto si separa incrementando la frazione della 1,3,7-trimetilxantina.
La caffeina non è contenuta solo nel caffè ma anche nel tè (soprattutto nero), nel cacao, nel ginseng, nel guaranà, nella coca cola etc
Proprietà della caffeina
La caffeina è un alcaloide che esercita una discreta funzione nervina (cioè interagisce sul sistema nervoso), quindi psicotropa ( ha un effetto sulle funzioni psichiche, tendendo a migliorare il livello di attenzione).
La caffeina ha anche un effetto cardio-circolatorio, cioè agisce come vasodilatatore e accelera il ritmo del cuore. Inoltre, sembra che questa metilxantina possa influire sul metabolismo lipidico, incrementando il rilascio di acidi grassi da parte delle cellule adipose.
Il caffè ha anche una spiccata funzione diuretica.
Efficacia della caffeina
La caffeina, appartenente alla classe degli alcaloidi, ha proprietà eccitanti sul sistema nervoso centrale; stimola infatti la veglia e, per le sue capacità di migliorare la reattività muscolare, viene spesso chiamata "il doping dei poveri".
La caffeina è contenuta in prodotti erboristici, dietetici, cosmetici e farmaceutici. Viene spesso utilizzata a uso topico per le sue capacità dimagranti e anticellulite; in particolare, questa metilxantina esercita una funzione termogena, cioè stimolante la mobilitazione dei grassi dal tessuto adiposo e la successiva ossidazione.
La caffeina è presente anche in prodotti drenanti e contro la ritenzione idrica. In campo farmaceutico, è un ingrediente molto utilizzato; rientra spesso nella composizione di farmaci importanti come, per esempio, gli antiemicranici.
Il caffè può essere considerato, quindi, una bevanda sana e sicura ma se consumata in quantità adeguate. Partendo dal presupposto che ogni individuo ha una tolleranza personale alla caffeina, è consigliabile non superare le 3 – 4 tazzine al giorno.
Il consumo eccessivo di caffè espone comunque ad alcuni rischi soprattutto in persone particolarmente sensibili alla caffeina o con patologie di base soprattutto a carico dell’apparato digerente.
La caffeina, infatti, aumenta la produzione di succhi gastrici nello stomaco, perciò è controindicato a chi soffre di gastrite, ulcera o reflusso gastroesofageo.
Anche le persone che soffrono di ipertensione dovrebbero limitare il consumo, perché l’effetto stimolante della caffeina potrebbe causare rialzi di pressione, insonnia o tachicardia.
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