Lo stretching ha l’obiettivo di migliorare la capacità di allungamento muscolare.
Nello specifico lo stretching punta a ampliare il range of movement (ROM) delle nostre articolazioni.
Durante l’allungamento, sia esso attivo o passivo, sono diversi i tessuti coinvolti:
Lo stretching punta alla flessibilità (cioè la capacità di allungarsi) e a una migliore elasticità (cioè la capacità di tornare alla situazione originale).
Le modalità per eseguire lo stretching sono diverse, quella più conosciuta è di tipo PASSIVO STATICO. Tale metodo prevede di mettersi in specifiche posizioni dove si ha la sensazione di allungamento ed è necessario mantenere la posizione per almeno 40’.
Un altro metodo è lo STRETCHING ATTIVO DINAMICO.
In questo caso alterniamo posizioni di allungamento a posizioni di rilassamento, momento in cui si manifesta il ritorno elastico.
Come in ogni allenamento ci sono delle regole da rispettare per non rischiare infortuni.
La progressione deve essere lenta e dobbiamo evitare di arrivare a sentire dolore; inoltre non dobbiamo fare stretching a freddo, ma prima di iniziare ad allungarci dobbiamo eseguire un riscaldamento.
Un altro aspetto importante è quello di evitare lo stretching dopo aver eseguito esercizi massimali.
All’interno della nostra routine settimanale il nostro consiglio è di eseguire una seduta di stretching a sé stante, sempre preceduta da qualche minuto di riscaldamento.
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